Modugno, la storia di Wally: quel "cane di quartiere" adottato dai residenti 17 anni fa
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lunedì 28 febbraio 2022
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di Mina Barcone
Per incontrarlo ci dirigiamo alla periferia sud-est del paese in provincia di Bari, nei pressi della provinciale 92 che porta a Bitritto e al Casale di Balsignano. E qui, nella piazza suddetta, notiamo la cuccia in cui trova posto il nostro amico a quattro zampe. È attorniata dal verde e posizionata accanto allo stabile azzurro che ospita la velostazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci affacciamo al suo interno e facciamo la conoscenza di Wally, che non sembra però intenzionato a uscire dal suo rifugio. Si accorge della nostra presenza, ci annusa, si stiracchia un attimo e poi si gira dall’altra parte per continuare a dormire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La casetta è piena di morbidi cuscini sotto i quali il cane nasconde pezzi di biscotti che gli vengono offerti dai tanti che passano da lì per salutarlo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«È ben voluto da tutti - afferma il suo “tutore” Enzo -. Io mi occupo di lui dal 2005. Faceva parte di un gruppetto di tre randagi che bazzicavano da queste parti. Wally era il più piccolino e provai inizialmente a tenerlo in casa con me, ma non fece altro che provare a scappare. Così decisi di assecondare il suo spirito libero, fornendogli però una cuccia e del cibo quotidiano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Wally è infatti un “cane di quartiere”: una figura ufficializzata da una legge del 2001 che permette agli animali di venire adottati ufficialmente dai residenti di un condominio o di una precisa area cittadina. Per riuscirci, sfuggendo così al canile al quale sarebbero destinati, gli animali devono essere vaccinati, sterilizzati, iscritti all’anagrafe canina e “microchippati” con i dati di riconoscimento. È necessario infine nominare un volontario (nel caso di Wally è appunto Enzo) che ne curi l’alimentazione, l’igiene e l’assistenza sanitaria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«All’inizio però non è stato facile farlo accettare da tutti – sottolinea il signore –: in molti lo hanno accusato di essere aggressivo nei confronti dei maschi che bazzicano il “suo” territorio, anche se nel tempo si è decisamente calmato, vista anche la sua età».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Con le femmine invece è sempre galante: quando le nota nei dintorni inizia a seguirle e spesso si avvicina per annusarle. «Se porto la mia Bea a passeggio da queste parti viene sempre a salutarci – racconta la residente Valentina –. Si fa spesso un pezzetto di strada con noi per poi tornarsene indietro nel momento in cui ci allontaniamo troppo dalla piazzetta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Wally infatti resta sempre nelle vicinanze, anche se non manca mai di fare un salto al supermercato situato poco più avanti per farsi offrire qualcosa da mangiare dal direttore del negozio. Mentre per procurarsi i wurstel che lo fanno letteralmente impazzire, si reca ogni sera intorno alle 18.30 nei pressi della pizzeria della zona, lì dove il proprietario fa in modo di concedergli l’ambito pasto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di notte infine il meticcio raggiunge la sua casetta al chiuso allestita in uno studio medico. Non appena l’ultimo paziente della giornata lascia l’ambulatorio, si accuccia nel suo giaciglio per rimanervi sino alla mattina dopo, quando alle 7 la donna delle pulizie gli apre la porta per farlo uscire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«In tanti anni lui si è creato la sua routine – conclude Enzo –, anche se purtroppo gli acciacchi legati all’età iniziano a farsi sentire: è infatti affetto da un’artrite deformante che stiamo cercando di curare con un medicinale che assume ogni giorno. La speranza è che possa continuare a stare in buona salute, così da allietare le giornate di chi ha imparato a volergli bene».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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